sabato 17 gennaio 2009

Tentativi di una politica unitaria nella classificazione alberghiera in Europa


Constatato che in Europa non esiste un sistema di classificazione alberghiera unitario e che, quindi, ogni paese adotta delle modalità diverse, non resta che dare uno sguardo a come mai si è arrivati a questa situazione.

Il più importante tentativo d’omogeneizzare i vari sistemi, proposto nel 1982, fu accolto negativamente dall’Hotrec (Confederazione degli Hotel, Ristoranti e Caffè), poiché secondo quest’ente, non vi erano i presupposti di uno sviluppo coordinato dell’offerta alberghiera esistente. Nel 1989, un rapporto del WTO diede avvio al processo di standardizzazione dei simboli e dei segnali di classificazione alberghiera, questo si è confermato un ottimo metodo per garantire ai consumatori una maggiore chiarezza. Importante anche la realizzazione da parte di ISO del programma ISO 9000, che ha creato il presupposto dell’ adozione da parte degli alberghi europei di standard qualitativi internazionali. L’ISO 9000 garantisce, infatti, al cliente-turista la corrispondenza tra servizio promesso e quello effettivo. Probabilmente questo è il migliore strumento per una maggiore uniformità della classificazione alberghiera internazionale, che vuol dire principalmente maggiore trasparenza a vantaggio del consumatore. ISO sta riuscendo dove UE, Stati ed unioni di categoria hanno fallito.

Tuttavia sono ancora poche le strutture che si sono dotate di tale certificazione e, nonostante abbiano tutte conseguito un importante vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti, ciò, è dovuto al fatto che tale procedura necessita ingenti investimenti, i quali, spesso, i piccoli alberghi non riescono a sostenere. I cospicui investimenti sono giustificati dalla necessità di ristrutturazione dello stabile, al rifacimento dell’impiantistica, alla creazione di più avanzati e costosi sistemi di sicurezza e dalle uscite derivanti dai costi di formazione del personale, ecc.

Nessun commento:

Posta un commento