lunedì 26 gennaio 2009
La Cina è meno attratta dal debito americano
La Cina ha comprato oltre un trilione di dollari di debito publico americano, ma la recessione mondiale è cresciuta e Pechino sta iniziando a riportare parte di quei soldi a casa, questa decisione potrebbe essere molto dolorosa per i mutuatari americani
Il decrescente interesse cinese per il debito americano arriva in un brutto periodo
Il presidente Barack Obama ha preannunciato un deficit di un trilione di dollari per gli anni a venire, successivo al pacchetto di 800 mld di dollari appena stanziato. Normalmente la Cina, sarebbe stata la prima ad accaparrarsi i buoni del tesoro a breve termine.
Negli ultimi 5 anni, Pechino ha speso un settantesimo del suo pil interno per comprare debito straniero, americano sopratutto. A settembre ha superato il Giappone come più grande titolare di certificati del tesoro oltreoceano.
Ma ora Pechino deve pagare il suo pacchetto "anti crisi" di 600 miliardi di dollari, anche perchè il gettito fiscale sta crollando bruscamente così come l'economia cinese sta rallentando. Il regolatore nazionale ha ordinato alle bance di prestare più denaro alle piccole e medie imprese, molte delle quali stanno fallendo per la diminuzione delle esportazioni, e ha ordinato al governo di stanziare più denaro per le piccole opere pubbliche.
L'agenzia di rating Fitch ha annunciato che le riserve di monete straniere cinesi aumenteranno ma solo di 177 miliardi di dollari, invece dei 415 miliardi attesi.
La fortissima richiesta di bond federali, da parte dei cinesi, ha aiutato il governo americano a tenere basso il tasso d'interesse da corrispondere ai suoi creditori, mentre il ridotto interesse cinesi potrebbe spingere su i tassi d'interesse che gli Usa devono corrispondere ai creditori.
Per ora, sicuramente, sembra non ci sia carenza di compratori del debito pubblico americano. Per quanto, invece, riguarda il lungo termine, questo modo dei cinesi di utilizzare questi soldi, potrebbe portare al miglioramento delle condizioni di vita dei cinesi e una mnor dipendenza degli americani verso le scelte della Cina. Questo cambio di rotta deve essere graduale e non repentino, così che non riduca il valore dei bond americani e neanche delle enormi riserve cinesi in moneta e obbligazioni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento